Il Faro Housing: a proposito del ‘benvenuto’ offerto a un giovane ricercatore siciliano stabilitosi nelle Marche

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Dr. Fabio Nolfo
Département des Sciences de l’Antiquité – Langue et Littérature Latines
Université de Liège

La mia esperienza di soggiorno presso le residenze de «Il Faro Housing» è praticamente corrisposta con l’inizio della mia formazione dottorale, svoltasi in seno al curriculum antichistico del Corso di Dottorato in “Studi Linguistici, Filologici, Letterari” attivo presso l’Università degli Studi di Macerata. Si trattava per me di iniziare una nuova avventura, che si sarebbe peraltro rivelata fondamentale per il mio progresso umano e professionale e che avrei, oltretutto, svolto in un percorso parallelo di formazione, grazie ad un accordo di co-tutela siglato dal mio Ateneo italiano con la Ludwig-Maximilians-Universität (LMU) di Monaco di Baviera. Durante il primo anno del percorso dottorale appena intrapreso e speso, appunto, interamente a Macerata, mi appariva pressoché fondamentale iniziare a riappropriarmi al meglio dei luoghi in cui avrei, di fatto, conseguito il cosiddetto ‘terzo livello di formazione’, concepito, cioè, nel mio paese – così come nella maggior parte delle sedi estere europee ed extraeuropee – quale il grado più alto di istruzione e consapevolezza tecnica acquisibile nel particolare campo di studi in cui si ambisce a specializzarsi.

Non avendo, prima, mai studiato nelle Marche, la via migliore per colmare le attese relative a un tale scopo, sembrava, pertanto, quella della condivisione e della conoscenza, resa possibile dal fatto che, per quell’anno, tutti i dottorandi della Scuola di Dottorato maceratese che ne avessero fatto richiesta, venivano riuniti in un’unica residenza, ossia presso la ‘Cincinelli’ e, successivamente, presso la ‘Crispi’. Questo significava conoscere anche colleghi di corsi differenti dal mio e ricordo, per es., con piacere due colleghi provenienti, rispettivamente, dal Ghana e dalla Costa D’Avorio, che però afferivano al Corso di Dottorato in “Metodi quantitativi per la politica economica”, dai quali ho imparato tanto, sia in termini di confronto e integrazione fra culture differenti sia sul piano delle modalità con le quali ottimizzare, attraverso un reciproco supporto e per mezzo dello scambio quotidiano di idee e di opinioni assai disparate, il proprio livello di reazione alle numerose sollecitazioni che provenivano dai frequenti seminari di docenti stranieri e/o fuori sede; dall’interazione attiva con la nostra Direttrice, con i nostri responsabili e con i rispettivi supervisori; dalla percezione graduale di un effettivo conseguimento di strumenti e abilità per la maggior parte di noi alquanto inediti, ma, proprio per questo, ancor più irresistibili.

È difficile per me organizzare in un discorso strutturato le sensazioni che derivano dal forte impatto emotivo che questa fase della mia vita ha comportato quasi necessariamente, i cui sentimenti si confondono con il senso prevalente di gratitudine che ho provato e provo nei confronti dei marchigiani, i quali, anche attraverso lo Staff altamente professionale de «Il Faro Housing», mi hanno dato il loro migliore benvenuto, ascoltando alcune delle mie istanze e reagendovi sempre con intervento sollecito e con generoso dinamismo, ma pure responsabilizzandomi tramite l’ottenimento di codici di comportamento e di rispetto tuttavia necessarî nel corso di una interazione quotidianamente più coesa e, per certi aspetti, affiatata e solidale. Negli anni successivi al primo, trascorsi interamente all’estero – senza, però, mai mancare a tutti gli appuntamenti formativi previsti in Italia dal mio percorso di studi specialistico –, rivolgermi a «Il Faro Housing», anche nel caso, di soggiorni piuttosto brevi, ha significato per me, sovente, ritrovare gli agi del vivere in una famiglia neanche troppo alternativa a quella propria d’origine, avvertendo con insistenza l’appartenenza al proprio paese e la felicità di ogni auspicato rientro.

Vincitore a Monaco di una borsa di ricerca SEMP (= Swiss European Mobility Program), ho potuto avviare una lunga permanenza in Svizzera, ovvero presso l’Università di Zurigo (UZH), per poi muovere in Scozia, in quanto assegnatario di una PhD Visiting Fellowship presso la School of Classics della Università di St Andrews. Grazie ai fondi stanziati dall’Università degli Studi di Macerata per il potenziamento della mobilità estera, ho, infine, fatto  ritorno in Baviera, presso la sede dell’Ateneo partner, allo scopo di perfezionare il progetto di ricerca, a quel momento, in corso, grazie alle risorse straordinarie della Biblioteca di Stato bavarese e della Biblioteca del Thesaurus linguae Latinae. Quale che fosse il luogo, la nazione o la città, dal quale ritornavo a Macerata, restava però immutato il calore umano, la cordialità, il supporto e l’amicizia dei responsabili amministrativi de «Il Faro Housing», prerogative, queste ultime, per le quali non potrei non raccomandare, ai docenti e giovani ricercatori fuori sede, di spendere, in almeno una delle residenze offerte dalla struttura complessiva, il tempo di lavoro e quello ricreativo che si prevede di potere svolgere presso una delle terre indimenticabili dell’Italia, ossia nelle Marche.

 

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