Sulla sabbia. Dalla cura al prendersi cura.

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“Quella educativa è una delle emergenze più serie e sentite dei nostri giorni, anche perché il rischio reale è quello di crescere bambini tirannici e ragazzi perennemente insoddisfatti, incapaci di vivere contrasti o situazioni conflittuali”

Daniele Novara

 

Questa sera, a Senigallia, abbiamo partecipato in qualità sia di ospiti che di relatori al convegno formativo dedicato alle nuove sfide educative che noi, come operatori, ci troviamo costantemente ad affrontare.

L’incontro si è incentrato sulla dinamica contorta in cui ci siamo un po’ persi, ovvero quella dell’accumulo spasmodico di oggetti, azioni, attività, arrivando a soffocare i ragazzi in una spirale sempre più distruttiva: quello che invece dobbiamo assolutamente riscoprire, e far riscoprire ai nostri ragazzi, è l’educare all’essenziale.

“I nostri figli soffocano di superfluo, perché hanno tutto e chiedono sempre di più. (…) E tante volte la risposta dei genitori è di consenso alle loro richieste, per semplificare apparentemente le cose, senza pensarci troppo e senza perdere tempo.

Il problema però è che così facendo si evitano scelte veramente educative e prima o poi se ne pagano le conseguenze. La via d’uscita però esiste ed è lì a portata di mano: tornare a fare scelte educative” (Daniele Novara).

 

All’interno dell’incontro, la nostra Pedagogista Gloria Filippetti ha focalizzato l’attenzione sui 𝗦𝗶𝗯𝗹𝗶𝗻𝗴𝘀, 𝗼𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗲 𝘀𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀, che dal 2020 abbiamo affiancato in maniera concreta con azioni di formazione, sensibilizzazione e laboratori su misura per loro, all’interno del progetto COME A CASA.
Ha raccontato il percorso che abbiamo compiuto in questi anni, con l’obiettivo finale di 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗲 che quotidianamente portano in silenzio un carico di aspettative troppo pesante, e che invece andrebbero accompagnati e aiutati a esprimere i loro desideri e bisogni.

Bisogni essenziali, bisogni che non parlano di superfluo, ma di necessario: perché spesso diamo valore all’apparenza, invece che alla sostanza. Ed ecco che, nell’incontro di oggi, abbiamo messo in luce una verità profonda, che rimane spesso nascosta solo nelle citazioni dei libri: l’essenziale è invisibile agli occhi.

 

     

 

 

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